venerdì 23 novembre 2012

Contropiede story: Mattia Dragone



Salve a tutti, il mio nome è Mattia Dragone e benchè sia l’unico Mattia a far parte del club, tengo a precisare il mio cognome, del quale vado fiero, molto fiero, immensamente fiero.

Nasco a Copertino il primo febbraio 1983, e la mia infanzia è felice. La mia famiglia adora me, io adoro la mia famiglia. In particolar modo la figura di mio padre, esempio e modello da seguire.
La mia giovinezza probabilmente la potrei dividere in un due parti, una PRE e una POST fidanzamento. Non starò qui a parlare di come sono cambiato e di come è mutato il mondo circostante. Quello che è opportuno sappiate è che il Mattia adolescente era un ragazzo sicuro di sé e indeciso, socievole e schivo, sostanza e contorno, irrefrenabile e misurato, allegro e malinconico, con uno sguardo al futuro e un filo rosso col passato. Un cocktel di contraddizioni che incredibilmente, quasi irrazionalmente, trovava una collocazione naturale e armoniosa. 

Potreste quindi definirmi un anticonformista? Potreste dunque pensarmi come un tipo ”alternativo”? No. Sareste davvero fuori strada. In me regna un anticostituzionalismo costituzionale, abbraccio diversi mondi non respirandone alcuno. Nella mia sensazionale normalità sono UNICO. Ecco se proprio volete definirmi, la caratteristica che meglio mi decrive è l’unicità.

Sono cresciuto sui campi sterrati di periferia. Lì ogni pomeriggio era un esercitazione di sopravvivenza, diverse culture e modi di vedere la vita che entrando in conflitto si fondevano. Regnava l’ignoranza in alcuni, la saggezza in altri. Ricchezza contrapposta a povertà, fisici atletici e asciutti a gente che alla parola goleador associavano immediatamente il gusto alla frutta o alla coca cola. 

Sono cresciuto lì dicevo, con un pallone per migliore amico, proprio come predicava quel Roberto dal brasile. Ben presto cominciai a distinguermi per una classe innata e una serie di giocate e acrobazie che mi resero il giocatore più conteso e desiderato. Uno da avere in squadra, uno di quelli che accelerano quando vogliono e ti capovolgono anche le situazioni più difficili. 

Questa non è una biografia, anche se a qualcuno poteva sembrar tale. Non ho niente da trasmettere a un lettore distratto o semplicemente incuriosito. Questo pezzo di diario è per tutti coloro che hanno vissuto e vivono insieme  a me.  Coloro che sanno chi sono, coloro per i quali senza insegnare nulla sono un maestro, coloro che senza imporre alcunché mi donano il loro rispetto! 

Il mio nome è Mattia Dragone e il perché riporti anche il cognome credo lo sappiate già.  Buona vita.

2 commenti:

Pier Mastro ha detto...

casualmente ho letto il pezzo acoltando l'inverno di Vivaldi... lo consiglio anche a voi!!!

ecco il link:

http://www.youtube.com/watch?v=uC-USAB530A

fate partire il brano ed iniziate a leggere ;)

Anonimo ha detto...

solo fabiano poteva delineare così perfettamente la mia storia. solo lui, amico fedele e fidato, artista anche lui, geniale e attento, accorto, sensibilie ad ogni minima sfaccettatura della vita.
i miei complimenti vanno a te, amico caro.
ringraziandoti viviamente per questo mio tratteggio in chiave filosofica, finosco col dire che in queste tue parole c'è tutta la poetica di Mattia. anzi, di Mattia Dragone! Lode alla tua iniziativa, così originale e bella. bravo fabiano, bravo!

Mattia Dragone